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Tutti i sintomi hanno origine da uno stato che rompe la nostra armonia. Per ristabilirla ci sono dei fiori "amici", con uno speciale potere terapeutico che ci aiutano ad essere più aperti.
Viviamo in un’epoca in cui tutto concorre a renderci
estranei a noi stessi: ritmi di vita e di lavoro sempre più stressanti, ma
soprattutto l’eccessivo valore attribuito dalla società a quello che siamo
fuori rispetto a quello che abbiamo dentro. Una distanza resa ancora maggiore
nel momento in cui ignoriamo i nostri ritmi ed esigenze.
In questa situazione non ci si deve meravigliare se nella nostra vita appaiono
dei “sintomi” che possono essere sia fisici che psichici, ma che sono dei
messaggi che parlano di noi, della nostra vita, a… noi stessi.
L’atteggiamento comune in risposta a ciò è quello di mettere
tutto a tacere come se vedendo un semaforo rosso, invece di fermare
l’automobile, spegnessimo il semaforo.
La malattia o il sintomo è invece l’espressione di un disagio profondo che
coinvolge tutta la persona a livello sia fisico che psichico, allora quella da
curare è la persona non la malattia.
Questo è lo scopo della floriterapia? Il Dottor Edward Bach aveva intuito che ogni uomo è un piccolo mondo a sé, e di conseguenza non può essere curato con metodi standardizzati. Bach afferma in molti suoi scritti: “è necessario mutare la propria prospettiva mentale, cambiare umore, atteggiamento, opinioni. Solo così si da veramente ascolto al messaggio cifrato che arriva a noi attraverso il sintomo e si ubbidisce alla nostra parte più profonda, che reclama attenzioni e cure“.